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Un nuovo centro di documentazione su San Berillo

A Palazzo De Gaetani iniziati i lavori per la realizzazione del progetto dell'associazione Trame di Quartiere


Dopo lo sventramento degli Anni 50, il Quartiere San Berillo ha subito un progressivo processo di svuotamento e abbandono, soprattutto di molti palazzi storici in esso presenti. Il quartiere non è certo disabitato ed è forse uno dei pochi a Catania che mantiene quei caratteri del quartiere “popolare” fatto di relazioni di prossimità, vita di strada e aiuto reciproco. Sono numerosi gli abitanti che hanno scelto di vivere a San Berillo da diversi decenni, dai transessuali e sex worker alle comunità straniere che hanno fatto dello storico quartiere il loro principale punto di riferimento in città. Rimane tuttavia in piedi l’annoso problema dell’immenso patrimonio storico immobiliare che è stato abbandonato principalmente dai rispettivi proprietari i quali si sono limitati a murare le porte e le finestre per occludere l’accesso a potenziali occupanti, senza preoccuparsi di manutenerli. Molti di questi palazzi sono diventati vere e proprie tombe precludendo la possibilità di nuovi utilizzi per attività sociali, economiche o per rispondere ai bisogni abitativi sempre più gravi nella nostra città.

L’associazione Trame di Quartiere ha intenzione di invertire questo processo. Sono iniziati infatti i lavori di abbattimento delle porte della storico Palazzo De Gaetani, tra via Pistone e via delle Finanze, futura sede di un centro di documentazione sulla storia di San Berillo avuta in comodato d’uso dal proprietario.

Il progetto Trame di Quartiere si pone l’obiettivo di indagare la storia passata e presente del quartiere e di far dialogare le diverse comunità che lo abitano per ragionare su attività e progettualità future che avranno nelle botteghe di Palazzo De Gaetani la possibilità di essere realizzate. Alla presenza di numerose associazioni partner e di collettivi di artisti quali, Res Pubblica Temporanea, si sono date le prime picconate che hanno liberato le botteghe da queste grigie porte per sostituirle con delle nuove in metallo.

I più desiderosi “picconatori” sono stati i ragazzi e le ragazze del collettivo di street artist Res Pubblica Temporanea, che proprio più di un anno fa, hanno creato opere artistiche su quasi tutte le porte murate del quartiere, richiamando numerosi street artist nazionali internazionali, con l’intento di vedere le proprie opere distrutte per ospitare all’interno degli immobili nuove attività.

A documentare il tutto i giovani ragazzi e ragazze della web serie di San Berillo che durante tutto l’anno hanno condotto una ricerca documentarista sugli abitanti e la storia del quartiere e che da dicembre pubblicheranno la loro web serie a puntate su sulla storie e le storie nate a San Berillo.