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Flokers: storia vera di un'avatar siciliana

di Irene Alì (redazione web)

Ha 30 anni, lavora come illustratrice e web designer e la sua vita artistica e professionale è nata prima su Second Life e poi nel mondo "reale". Oggi vive e lavora a Derby in Gran Bretagna e a raccontare la sua esperienza è lei stessa in questo video prodotto per la serie "I file di Drax: Creatori di nuovi mondi"




«Second Life ha cambiato la mia vita». A dirlo è Flokers la designer e illustratrice siciliana che spiega in questo video della serie "The Drax Files: World Makers/I file di Drax: Creatori di nuovi mondi", prodotta da Draxtor Despres, come Second Life (la piattaforma informatica in cui ognuno può creare il proprio mondo virtuale 3D) le abbia permesso di «diventare l'artista che sono davvero, consentendomi di fare della mia passione un lavoro a tempo pieno».

La 30enne siciliana crede infatti che la possibilità di connettersi a una comunità globale di persone che la pensano come lei - quella di Second Life, appunto - le abbia finalmente dato la possibilità di esprimere liberamente se stessa attraverso l'arte e che agire nel mondo virtuale le abbia permesso di uscire dal guscio della vita "reale" e di ottenere la fiducia necessaria per intraprendere una carriera a tempo pieno come artista.

Flokers al lavoro nel suo studio di Derby

Flokers ora lavora come designer per il Comune di Derby nel Regno Unito (www.sparkderby.com), ideando siti web, spazi di co-working e app. «La gente pensa ancora che questo sia solo un gioco, il che è strano perché è davvero molto di più: è possibile fissare i propri obiettivi e realizzare qualsiasi cosa uno immagini».

Flokers al lavoro nel suo studio SL

Nonostante ritmi di lavoro frenetici, Flokers lavora spesso anche nel suo studio virtuale su Second Life, dove disegna e dipinge le sue amiche senza bisogno di usare una foto della loro identità "reale": per catturare la "persona interiore" le basta partire dalla loro "estensione digitale", l'avatar. «È lì che si nasconde l'essenza di ciò che siamo, il vero sé al di là di etichette, stereotipi e stigmatizzazioni».

E voi, cosa ne pensate?

Per saperne di più potete leggere il blog "Living in a Modemworld" di Inara Pey a questo indirizzo: http://goo.gl/12Ub9F