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Studio per "La rosa blu": il teatro che apre il cuore

di Zammù TV e Irene Alì (redazione web)

È andata in scena il 1° luglio la performance finale del laboratorio teatrale curato dall'associazione Culture Possibili. Gli allievi del corso condotto dall'attrice Pamela Toscano, tra cui ragazzi con disabilità, hanno dimostrato in scena che "incontrarsi" e farsi capire non è poi così difficile, basta aprirsi




È stata un'emozionante performance urbana quella messa in scena venerdì 1° luglio 2016 dagli allievi del Laboratorio di narrazione "La rosa blu" curato dall'associazione Culture Possibili.

Il gruppo - Ada Libranti, Gaetano Libranti, Claudia Maria Ascanio, Claudia Cantone, Massimo Gagliano, Giuseppe Caccamese, Marta Tornabene, Filippo Arcidiacono, Claudio Di Benedetto, Roberta Costanzo, Virgo La Gi, Elio Provitina, Fabio Condorelli - ha voluto così testimoniare la propria esperienza di incontro, attraverso il gioco e il racconto, e condividerlo con altri nello spettacolo "Studio per La rosa blu", andato in scena nel cortile di Palazzo Sangiuliano, in piazza Università a Catania.

Erano partiti da una considerazione: «Com’è difficile incontrarsi senza un motivo. Guardarsi, sorridersi, osservarsi in silenzio, senza uno scopo. Se non col il piacere di stare insieme. Com’è difficile raccontarsi, parlare di se stessi e sapere ascoltare. Com’è difficile parlare d’amore». E alla fine ci sono riusciti: sono riusciti a raccontarsi usando lo sguardo, il sorriso, perfino il silenzio perché è aprendosi che si riesce a farsi conoscere, a farsi capire.

Un'esperienza che l'associazione Culture Possibili - la cui mission è quella di sostenere l’integrazione di persone con disabilità - ha concepito e realizzato attraverso un laboratorio condotto dall'attrice Pamela Toscano, svoltosi da ottobre a giugno, mirato all'acquisizione di nuove competenze, che a partire da training teatrale e narrazione collettiva, si ponesse l'obiettivo di condurre il gruppo alla realizzazione di drammaturgie originali rivolte a partecipanti portatori di disabilità.

Lo spettacolo è stato inserito nella rassegna di eventi "Porte aperte 2016" dell'Università di Catania.


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