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Il Turco in Italia, manifesto della dolce vita napoletana

di Zammù TV e Chiara Racalbuto (redazione web)

L'opera di Gioachino Rossini, recentemente riscoperta dopo anni di oblio, è stata al centro del terzo incontro di Preludi all'Opera, il ciclo di conferenze sulla stagione lirica del Bellini. Le nostre interviste alla musicologa Carlida Steffan, al basso-baritono Simone Alaimo e al direttore d'orchestra Leonardo Catalanotto


È Gioachino Rossini, con l'opera buffa in due atti Il Turco in Italia, andata in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania dal 24 aprile al 3 maggio, il protagonista del terzo appuntamento di "Preludi all'Opera", ciclo di conferenze sulle opere della stagione lirica in corso, organizzato in collaborazione con il dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania.

All'incontro, svoltosi il 21 aprile nell'elegante foyer del teatro etneo, sono intervenuti Carlida Steffan, docente di Storia della musica all'Istituto Superiore di Studi Musicali "Vecchi-Tonelli" di Modena, il basso-baritono Simone Alaimo e il maestro Leonardo Catalanotto, direttore d'orchestra dello spettacolo, intervistati per l'occasione da Zammù TV.

Musicata da Rossini ad appena 22 anni su libretto di Felice Romani e rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1815, l'opera, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, è andata incontro a un lento e immeritato oblio. Recentemente riscoperta, Il Turco in Italia è un'opera dal sapore esotico e affascinante. Incentrato sulle vicende amorose di Donna Fiorilla e di Selim, galantuomo turco sbarcato a Napoli per diletto, il lavoro del compositore pesarese è, per usare le parole della prof.ssa Steffan, «un manifesto della dolce vita napoletana dell'epoca» che riesce, però, a sganciarsi dal passato e a rivelarsi adatto anche alla visione di un pubblico contemporaneo. «È un'opera divertente e molto attuale» ha spiegato Simone Alaimo, che, nello spettacolo rappresentato al Bellini, interpreta il ruolo di Selim, «i protagonisti, pur se ottocenteschi, sono straordinariamente moderni». Rossini, del resto, era maestro nella caratterizzazione dei personaggi, come ha sottolineato nel suo intervento il Maestro Catalanotto, che ha regalato ai presenti anche alcuni piacevoli momenti musicali.