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Gender Studies a Unict

L'ateneo catanese è il primo in Sicilia a mostrare un interesse concreto per l'istituzionalizzazione della didattica di genere. Dopo la grande partecipazione di studentesse e studenti ai laboratori di quest'anno, al dipartimento di Scienze umanistiche è stato attivato il nuovo insegnamento Studi di genere




«Non intendo essere complice di quell’interesse propagandistico per la categoria donne che sembra diventato quasi una moda oggi in Italia». È con questa ferma dichiarazione d'intenti che Stefania Arcara, docente di Anglistica dell'Università etnea, annuncia un'importante novità per l'ateneo di Catania a partire dal prossimo anno accademico: l'istituzione al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'insegnamento Gender Studies per il corso di Laurea Magistrale. Una scelta che viene dall'esperienza dei Genderlab e degli altri corsi sulla didattica di genere attivati quest’anno accademico in diversi dipartimenti di Unict. Un esperimento interdisciplinare unico nell'isola, che ha riscosso successo tra studenti e studentesse dell'ateneo. L'annuncio della nuova materia è arrivato lo scorso 27 marzo, durante la cerimonia d’intitolazione dell’aula A2 dell'ex monastero dei Benedettini alla studentessa Stefania Erminia Noce, uccisa dal fidanzato il 27 dicembre 2011.

Non solo donne. Sono diversi gli studenti che hanno partecipato con entusiasmo ai Genderlab, i laboratori su tematiche di genere coordinati dalla professoressa Arcara. Lezioni per niente politically correct che hanno offerto una prova pratica di come la didattica di genere non si rivolga solo al femminile, ma indaghi al tempo stesso i temi del maschile e della mascolinità. «Il discorso pubblico è incentrato troppo spesso sull’equivoco che parlare di genere equivalga a parlare di donne – sottolinea Arcara nel suo intervento - e ciò spiega perché si insista tanto sulla categoria concettuale donne quando, invece, andrebbe incoraggiata una riflessione sul maschile e sulle norme di genere che vengono imposte a uomini e donne e che sono la matrice culturale del Femminicidio». Stereotipi e ruoli imposti che una materia come Gender Studies ha l'obiettivo di analizzare e mettere in discussione con gli strumenti teorici della filosofia, degli studi culturali, della letteratura.

Uno strumento utile per studentesse e studenti per districarsi tra la retorica di parole come vittima, tutela, Fattore D, dignità, censura e, soprattutto, l'aggettivo rosa. Un acceso dibattito pubblico di cui la discussione sul Femminicidio è solo l'argomento mediaticamente più caldo. «Bisogna puntare sulla cultura e sull’educazione, a partire dal basso, piuttosto che sulla repressione e gli interventi securitari fatti dall’alto – continua Arcara - Mai come in questo caso è evidente, io credo, come fare cultura significhi fare un’azione politica. Ora, noi siamo il primo Ateneo in Sicilia che ha mostrato un interesse concreto per l’istituzionalizzazione della didattica di genere. E questa è una novità importante».