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Il cinema greco al Coro di notte

di Irene Alì (redazione web)

Quattro grandi registi, sei film in lingua originale sottotitolati e sei dibattiti sul cinema contemporaneo e sulla cultura greca. È la rassegna organizzata dalla cattedra di Lingua e Letteratura Greca Moderna del Disum aperta a tutti gli appassionati cinefili. Si comincia il 16 aprile


   

  

Sei film e sei dibattiti per conoscere le più grandi figure della storia del cinema greco - come Cacoyannis, Kazan, Voulgaris, Angelòpoulos - e approfondire così, attraverso il grande schermo, la storia e la civiltà della Grecia moderna. Prende il via il 16 aprile (e non più il 14) "Cinema greco contemporaneo", la rassegna di film in lingua originale (con sottotitoli in italiano) aperta a tutti gli appassionati cinefili (e non solo agli universitari!).

Il cineforum fa parte di un laboratorio didattico organizzato, come da lunga e consolidata tradizione, dalla professoressa Anna Zimbone (ordinario di Lingua e Letteratura Greca Moderna al dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania) e dal filologo, interprete e traduttore Matteo Miano, autore tra l'altro dei sottotitoli dei film in programmazione.

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Le proiezioni si svolgeranno tutte al Coro di notte del Monastero dei Benedettini fino al 19 maggio. «Assolutamente originali sono sia i titoli proposti (quasi tutte pellicole “ritrovate” e difficilmente reperibili) - spiegano gli organizzatori - sia il filo conduttore che legherà uno ad uno i lungometraggi. Vedremo opere prime e seconde la cui scelta si è basata principalmente sull’alto contenuto artistico, e che la critica più autorevole ha ritenuto essere fra le migliori per i messaggi contenuti, le innovazioni tecniche e il linguaggio cinematografico». 

Al centro delle pellicole selezionate ci sono temi sociali, umani e di impegno civile: «Il potere e le sue vittime nel film "Ifigenia" di Michalis Cacoyannis, l’abuso politico in "Elettra" dello stesso regista, il sogno americano in "America, America" di Elia Kazan, i sentimenti e le emozioni in "Piccola Inghilterra" di Pantelìs Voulgaris, lo straniamento e la dittatura in "Giorni del ’36", la critica sociale di "Ricostruzione di un delitto", entrambi di di Thòdoros Angelòpoulos.

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I laboratori curati da Anna Zimbone e Matteo Miano trasportano da anni i cinefili in un appassionante viaggio attraverso straordinarie esperienze cinematografiche: dall'appassionante "El Greco" di Smaragdìs, agli spettacoli storici come "Fetih 1453" di Aksoy, dalle innovazioni musicali del film "Rebetiko" di Ferris fino a vette di classicità in bianco e nero ("Elettra") e a colori ("Ifigenia").