“Bones and All”: la ricezione tra Polonia e Spagna

Doppia recensione del film di Luca Guadagnino, uscito nelle sale internazionali il 23 novembre 2022. Da due poli estremi dell’Europa, per certi versi così diversi, Marta Bertuna e Nicol Oddo mettono a confronto la ricezione del film

Marta Anna Bertuna e Nicol Oddo

Bones and all è uscito nelle sale internazionali il 23 novembre 2022. In quel periodo, Marta Bertuna si trovava a Valencia per un tirocinio post laurea mentre Nicol Oddo era a Poznan per un periodo di ricerca all’estero del dottorato. Da due poli estremi dell’Europa per certi versi così diversi, come Spagna e Polonia, mettono a confronto la ricezione del film.


Bones and All, diretto da Luca Guadagnino, è ispirato all’omonimo romanzo di Camille De Angelis pubblicato nel 2015 ed è stato presentato in occasione della 79a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Qui si è aggiudicato il Leone D’argento come miglior Regia e il Premio "Marcello Mastroianni" come miglior Attrice emergente a Taylor Russell (Maren).

Il film, coraggiosa opera del regista italiano, è successivo al trionfo di Call Me by Your Name (2017), che lo ha consacrato come autore internazionale, lanciando anche Timothée Chalamet come nuova promessa hollywoodiana. La pellicola narra la storia d’amore e di scoperta di sé di due giovani cannibali, Maren e Lee, che intraprendono un viaggio in macchina attraverso l’America per sfuggire dal proprio passato e iniziare una nuova vita ai margini della società.

I numeri

Prima di riflettere sulla ricezione del film in Polonia eSpagna, è utile mettere a fuoco alcune statistiche pubblicate sul Report annuale 2022 della UNIC (International Union of Cinemas). In questo si legge che i due stati sono annoverati tra i cinque Paesi europei con più ingressi nelle sale durante il 2022 dietro Francia, Gran Bretagna e Germania: la Polonia con 29 milioni di ingressi e la Spagna con 41,4 milioni. 

In entrambi i Paesi, Bones and All si è posizionato nella parte medio-bassa del ranking nazionale sui film più visti del 2022. Anche se inPolonia ha fatto la metà degli incassi spagnoli, distribuito però in un minor numero di sale (130 in Polonia, 226 in Spagna).

Nonostante il numero ridotto di accessi in sala rispetto al consumo nelle due aree, tanto in Polonia quanto in Spagna l’accoglienza del film è stata abbastanza favorevole.

Il pubblico

Le reazioni del pubblico in sala a Poznan e a Valencia sono apparse sensibilmente differenti. Nella città polacca, il pubblico era pressoché silenzioso sia durante la visione, sia termine; atteggiamento che può essere letto come forma di "rispetto" nei confronti del film, data forse anche dalle abitudini culturali. 

A Valencia gli spettatori erano invece più vivaci, manifestando reazioni spontanee in linea con le diverse temperature del film.

La critica

La diversa commistione di generi (romance, horror e road movie) è apparsa non a caso a molti critici e giornalisti dei due Paesi perfettamente coesa, ad altri lievemente sbilanciata e a tratti forzata, ma efficace nel complesso.

Il punto di maggior contatto che emerge tra la critica polacca e spagnola è legato alla "sensibilità" manifestata dalla costruzione filmica. L’opera, infatti, pur raccontando nel suo strato più superficiale una vicenda di cannibalismo e violenza, mette in scena con profondità una storia estremamente sensibile e intima

L’artista visuale e giornalista polacco Piotr Piskozub su naEkraine.pl lo definisce non a caso un film che «si diffonde direttamente nei nostri sensi» e che per questa ragione necessita anche di una certa distanza emotiva per non essere «divorati dalla sala cinematografica». 

Si spiega così forse il "silenzio" del pubblico polacco. Specularmente, il giornalista spagnolo Quim Casas, per conto de El periodico di Spagna, sottolinea che «Guadagnino non giudica. Comprende. Il suo film non è un’opera di finzione […] È un ritratto della solitudine».

Critici polacchi e spagnoli sono concordi anche nel rilevare una certa mancanza di solidità dell’impianto narrativo e accurata introspezione dei personaggi

In particolare, il polacco Marcin Radomski (su Onet Kultura) scrive che «ovviamente, i “mangiatori” sono un sostituto simbolico dei tossicodipendenti, ai margini dell’America di Reagan ma sembra che Guadagnino voglia solo sorprendere lo spettatore». 

Allo stesso modo, lo spagnolo Sergi Sanchez (in La Razon) ritiene che il regista italiano non abbia avuto il coraggio di osare fino in fondo. Scrive infatti che il film «dà l’impressione che il regista non si fidi della sua proposta, molto singolare, fino alle ultime conseguenze».

Minimo comune denominatore

A partire quindi dalle reazioni in Polonia e in Spagna si può affermare che l’opera di Guadagnino trovi sul piano internazionale, nonostante le differenti sensibilità culturali intorno all’espressione delle emozioni, un minimo comune denominatore legato al trattamento filmico delle storie umane, anche le più forti. 

Gli sguardi provenienti dai due Paesi mostrano però il difficile equilibrio fra contestualizzazione storico-sociale e universalità del racconto – come accaduto già a Call Me by YourName - ambientato solo sullo "sfondo" dell’Italia dei primi anni Ottanta. 

Al pubblico italiano spetta ora la possibilità di confrontarsi con il film in proiezione in questi giorni in molte sale.