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Studenti sperimentano la volta tabicada "alla Gaudì"

di redazione web e Zammù TV

A Villa Zingali Tetto gli studenti del Dicar hanno realizzato due costruzioni in laterizio reinterpretando l'antica tecnica edilizia spagnola




Dalla teoria alla pratica, con tanto di cazzuola e mattoni in mano, per realizzare due volte sperimentali in blocchi in laterizio forato a conclusione di un modulo di Architettura digitale nell'ambito del corso e delle attività laboratoriali di Architettura tecnica II del corso di laurea magistrale in Ingegneria edile-architettura.

Protagonisti del progetto – che è stato realizzato negli spazi esterni del Museo della Rappresentazione dell’Università di Catania, a Villa Zingali Tetto - sono stati 50 studenti del corso di Architettura tecnica II e dieci dottorandi del Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura, sotto la guida attenta del prof. Julian Garcia della Universidad Politécnica de Madrid.

Proprio la presenza del docente spagnolo (a Catania per un mese in qualità di visiting professor del Dicar per l'anno accademico 2019/20) ha permesso agli studenti etnei – guidati dai docenti Vincenzo Sapienza e Gaetano Sciuto e con il supporto dell'Enabling Technologies for Architecture - ETA Lab del Dicar – di approfondire e applicare tecniche siculo-spagnole per la realizzazione delle due volte a botte a geometria classica, molto utilizzate nell'intera area mediterranea.

«Il progetto è stato realizzato dai ragazzi e reinterpretato in chiave moderna grazie al docente Garcia, con l'utilizzo del software RhinoVault – ha spiegato il prof. Sapienza, che ha seguito la realizzazione insieme con il prof. Sciuto, il direttore del MuRa Maria Teresa Galizia, il direttore del Dicar Enrico Foti e la delegata del rettore all’Internazionalizzazione per l’ambito tecnico-scientifico Lucia Zappalà -. Gli studenti hanno costruito una volta a forma di cono utilizzando il laterizio, tipico della tradizione siciliana, e applicando la tecnica della volta Tabicada o a volte in folio, impiegata anche nella costruzione della celeberrima Sagrada Familia di Gaudì».