A vida è arte do encontro

Al Monastero dei Benedettini, nell'ambito del Med Photo Fest, il ciclo di seminari sulla fotografia brasiliana e sul tema dell’incontro. Ce ne parla Viviana Triscari, dottoranda del Disum e tra le curatrici dell'iniziativa

Viviana Triscari

Si è aperto lunedì 17 ottobre con l’inaugurazione della mostra collettiva Brasile: l’aspro e il seducente, dedicata al libro d’artista brasiliano, un ciclo di incontri e seminari tenutosi presso il Monastero dei Benedettini all’interno della più ampia cornice del Med Photo Fest. Il ciclo nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania e l’associazione culturale Mediterraneum ed è curato dalla docente Maria Rizzarelli, insieme a Corinne Pontillo e alla sottoscritta, Viviana Triscari.

Il festival, giunto alla sua quattordicesima edizione sotto la direzione artistica di Vittorio Graziano, quest’anno è interamente consacrato alla fotografia brasiliana ed ha per tema generale l’‘incontro’.

Nel predisporre il ciclo di seminari noi curatrici abbiamo pertanto cercato di declinare questa stessa idea guida, intendendo l’incontro in senso ampio, come relazione non solo tra paesi e culture diverse ma anche tra linguaggi e forme artistiche eterogenee e, naturalmente, tra sguardi.

Il primo degli appuntamenti è servito da corredo alla mostra sul libro d’artista: in quanto relatrice ho cercato di rendere accessibile anche ai non addetti ai lavori la fruizione di questo oggetto ibrido, complesso e spesso dimenticato dalla storia dall’arte ufficiale, mentre i curatori, José Fujocka e Luisa Molisani, insieme ad una delle artiste, Fabiola Notari, hanno illuminato il pubblico riguardo a questioni relative al processo creativo e distributivo delle opere.

Nel secondo degli incontri Stefania Rimini e Simona Busni si sono invece interrogate sul doppio sguardo, quello del regista Wim Wenders e quello del fotografo Sebastião Salgado, agente nel film documentario del 2014 Il sale della terra.

Il 10 novembre Corinne Pontillo ha discusso della relazione tra fotografia e scrittura all’interno del fototesto Punto d’ombra (2016) di Teju Cole, scrittore, fotografo e giornalista statunitense di origine nigeriana. Un solo sguardo, dunque, ma che si esprime attraverso mezzi differenti e in dialogo tra loro.

Infine, il 17 novembre, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, si è assistito alla presentazione di Is…land ad opera degli stessi autori (Giuseppe Allegra, Anna Armetta, Alberto Castro, Nino Costa, Giuseppe Pagano, Francesco Pennisi, Salvo Pipia, Domenico Pipia, Domenico Santonocito, Chiara Scattina e Carmelo Stompo) e con interventi di Emanuele Canino e Alberto Castro, i quali ci hanno condotto in un viaggio verbo-visuale in Sicilia attraverso lo strumento eccentrico delle fanzine.